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Dissesto idrogeologico e messa in sicurezza del territorio: finanziati cinque interventi

Quasi cinque milioni i contributi richiesti e ottenuti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)

Data :

17 luglio 2023

Dissesto idrogeologico e messa in sicurezza del territorio: finanziati cinque interventi
Municipium

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Finanziati dal ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’economia, ben cinque interventi di messa in sicurezza del territorio di Carini. Quasi cinque milioni i contributi richiesti e ottenuti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Nel dettaglio l’ok è arrivato, ai fini della riduzione del rischio idraulico, in via Mortilli per i lavori di messa in sicurezza del ponte sul torrente Moscala (costo dell’intervento: 995mila euro); per i lavori di realizzazione delle opere necessarie in via Sant’Anna per mitigare il rischio esondazione del vallone della Noce (costo dell’intervento: 995mila euro); lavori di realizzazione delle opere di mitigazione del rischio esondazione del torrente Vernagallo (995mila euro); per i lavori di bonifica, consolidamento e messa in sicurezza del terrapieno e del relativo muro di contenimento sottostante il piazzale della Repubblica in località Roccazzello (costo dell'intervento: 990mila euro); per i lavori di messa in sicurezza del ponte del torrente Canalotto (costo dell’intervento 985mila euro) e per ridurre il rischio idrogeologico in via Moscala.

“Si tratta - commenta il sindaco Giovì Monteleone - di cinque opere importanti che anche se in parte non visibili permetteranno di mettere in sicurezza i cinque principali torrenti di Carini prevenendo così i danni che potrebbero provocare un’esondazione o un crollo. Tante le cose da fare cominciando dalla ricostruzione degli argini che attualmente sono rotti, passando per la pulizia dei torrenti diventati delle discariche per concludere con la ricostruzione della vegetazione circostante necessaria per mitigare il flusso veloce delle acque. Non si fanno interventi del genere da decenni. Inoltre - continua il primo cittadino - queste opere sono ecosostenibili in quanto non prevedono l’utilizzo di cemento armato. Stiamo lavorando - conclude Monteleone - anche per far approvare i progetti che riguardano la contrada Stazzone-fiume Falco dove nel 1932 avvenne la frana e anche per mettere in sicurezza la zona sotto il monte Colubrina che comprende l’agglomerato industriale e il Parco degli Ulivi”.

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